quest’oggi mi sono posto un quesito che voglio condividere con voi e
conoscere il vostro pensiero…
Da più parti, si sentono urlate le parole “stalking”, “stupro”, “femminicidio”.
Da destra a sinistra, si “studiano” leggi
più severe per cercare di arginare e combattere questi orribili reati di specie; ma l'ipocrisia del “caso” è l'apice del nostro parlamento, le leggi ci sono già,
i reati nominati sono p. e p. dal nostro Ordinamento Giuridico, sarebbe sufficiente
inasprire la pena e attuarla attraverso la “certezza”, dopo la condanna del reo.
MA FACCIAMO CHIAREZZA. Questi crimini, posti dai media sullo stesso piano, tutti
orribili e punibili, stanno creando una confusione populistica da una parte, d’altro
canto, una mediatica propaganda-parlamentare al solo fine di uno strumentalismo politico.
Due, dei tre reati menzionati, spesso sono legati tra loro, ma non possono essere
posti sullo stesso piano, per esempio, si inizia con lo stalking (persecuzione
e serie di atteggiamenti
tenuti da un individuo che affligge l'altra persona), per terminare tale,
oppure, causare l’evento tragico
del femminicidio (omicidio di specie).
Parlano bene e razzolano male!! Cosa in realtà hanno fatto?? Hanno aperto
le porte delle carceri attraverso il D.L. “Svuota carceri”, ovvero, l’occulto “indulto”;
e gli stalker? Liberi ovviamente.
Verifichiamo ora, il “fumo” che ci vendono i parlamentari in ordine a
ulteriori nuove norme, in base ad alcune sentenze vergognose, passate in
giudicato per il reato di “Stupro”, dalle magistrature…
*Avendo perso la verginità, ovvero, avendo già avuto rapporti sessuali,
avrebbe riportato danni minori di quelli di stupro.
*Lo stupro non esiste se indossi i jeans, e sentenzia: “E’ un indumento che non si
può sfilare nemmeno in parte senza la fattiva collaborazione di chi lo porta“.
*Niente custodia cautelare in carcere per chi stupra in gruppo: “Ciò
che vulnera i parametri costituzionali non è la presunzione in sé, ma il suo
carattere assoluto, che implica una indiscriminata e totale negazione di
rilevanza al principio del ‘minore sacrificio necessario’“.
*Stupro di gruppo: Sconto di pena al terzo violentatore, ha solo “consumato”
e non costretto..
*Se il violentatore non raggiunge l’orgasmo non c’è stupro: “siccome il
presunto stupratore non ha avuto un orgasmo durante la penetrazione, non si può
parlare di reato”.
*Condannata dopo lo stupro subìto, perché riconosciuta colpevole di
rapporti sessuali extra-matrimoniali… Strano che una persona che denuncia uno stupro
venga condannata per atti che nella nostra parte di mondo non sono neanche un
crimine“..
*Sentenza choc, tunisino scarcerato:
avrebbe stuprato una donna in modo “attenuato”..
Signori parlamentari, il quesito è questo!
E’ possibile che in Italia ci siano così
tante leggi che, per come il “legislatore” le ha emanate e continua ad emanarle,
“alcune”, lasciano spazio a più interpretazioni personali? Può questo motivo, far sì che l’Organo
preposto all’applicazione, riesca “causa legis” ad andare “contro corrente”!!..
Possiamo pretendere in Italia norme chiare, come i dieci Comandamenti?.
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