Un
predicatore televisivo, noto nell’Arabia Saudita,
è stato accusato di aver violentato, poi torturato e infine ucciso, la
piccola figlia di soli 5 anni.
Fayan al-Ghamdi ha ammesso di aver
utilizzato sia corde che bastoni per picchiare la piccola e non essendo sicuro della sua verginità
ha deciso di violentarla.
Un medico ha
riscontrato diverse fratture multiple al cranio, la schiena, alle costole, al
braccio e parecchie ustioni sul corpo della bambina.
Gli
assistenti sociali riferiscono anche che la bambina è stata ripetutamente
stuprata e bruciata. L’associazione Woman to Drive ha messo in
evidenza una verità scioccante: il predicatore infatti, invece di essere
condannato per pena di morte o ergastolo, è stato in carcere solo pochissimi
mesi per poi essere liberato.
La
legge islamica prevede un risarcimento in denaro per la mamma di un bambino
ucciso. L’uomo
ha quindi pagato “il prezzo
del sangue!” alla madre della figlia con una somma pari a 36mila euro, ma dopo qualche mese in
carcere, secondo i giudici la pena per il delitto era già sufficiente.
La
somma versata è stata pari alla metà di quella che sarebbe stata pagata se il
figlio ucciso fosse stato di sesso maschile.
Fonte
È terribile la sensazione di impotenza che ti assale leggendo queste atrocità
RispondiEliminaCondivido Raffaella.. Sembra che negli ultimi tempi l'ingiustizia prevalga sulla giustizia
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