Megamenu

01 02 03 04 05 06 07 08 09

THE NEST - NEWS

tag foto 1 tag foto 2 tag foto 3 tag foto 4 tag foto 5 tag foto 6 tag foto 7 tag foto 8 tag foto 9

domenica 27 ottobre 2013

Lavoro: sinistrati gli italiani, giochi di potere e bandi di concorso per soli stranieri

 
Come sappiamo, l’art.3 della Costituzione bandisce qualsiasi discriminazione fra cittadini.

Ora, mettiamo da parte per un istante (ma solo per un istante) il canone giuridico d’inclusione di ogni “terrestre sapiens” all’interno della cittadinanza italiana, e riferiamoci soltanto ai canoni di “persona” e di “aspirante tirocinante”.  Bene, qui abbiamo un bando di concorso on line riguardante due notissime testate giornalistiche - ben localizzate politicamente - del quale appaiono due differenti versioni:
una va riferita al sito “Comunicazione Lavoro” (link);

l’altra è direttamente il PDF dell’A.N.S.I. intitolato “Tirocini presso redazioni giornalistiche per giovani di origine straniera” (link).  Allora, due sono le nostre osservazioni in merito: la prima è di carattere logico e si riferisce al fatto che si cerchino “stranieri” non attraverso un comprensibile discrimen tecnico votato alla tipologia d’una mansione, come ad esempio varrebbe per un interprete madrelingua o per un cuoco di cucina etnica, ma li si cerca in forza d’una vaga esigenza di stampo “interculturale”; e allora non si capisce bene perché escludere cittadini italiani da una mansione così generica: cos’avrebbe un cittadino italiano meno d’un eritreo, d’un eschimese, o di un rom per trattare materie “interculturali”?!

L’altra osservazione è di carattere formale: sul primo link, infatti, lo status di “migrante” o di “figlio di stranieri” è segnalato come requisito fondamentale all‘ammissione al bando; elemento che oltre che discriminatorio verso gli italiani, sarebbe sciocco, vacuo, in quanto non dirimente di competenze specifiche, ma solo di un‘appartenenza etnica tale da renderlo persino illegale.

Sul secondo link, invece, e cioè quello ufficiale del bando, tale requisito sarebbe solo “indicato”, ma, furbescamente, non comparirebbe fra quelli essenziali, sebbene i toni e la dicitura del bando non lascino dubbi rispetto alla palpabilità o meno dei destinatari dello stesso:  “l’obiettivo è quello di offrire a giovani giornalisti/e o aspiranti tali l’opportunità di operare a contatto con professionisti dell’informazione, di conoscere da vicino il lavoro di redazione e di apprendere i processi e le modalità che caratterizzano il mondo mediatico, con una particolare attenzione al web e ai new media”.

Ebbene, in che modo un cittadino italiano tutto questo dovrebbe farlo meno bene d’uno straniero non è dato a sapersi!

In conclusione, qui non stiamo facendo il gioco delle tre carte: i signorini qui sopra sanno benissimo che il campo è minato, e che bisogna misurare bene le parole quando si tratta di scrivere norme e bandi, anzitutto perché il rischio che gli italiani scoprano il grande gioco di "oscura magia"  mondialista impiantato a loro danno è sempre più elevato, e poi perché i segugi d’ingiustizie a danno dei connazionali (come Noi) sono sempre in agguato, pronti a denunciare i misfatti di chi oramai, è chiarissimo, mira soltanto a sostituirci fisicamente per completare l’espianto culturale indispensabile a costruire un colossale ovile low-cost.  Perlomeno rendiamoglielo difficile!

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento



BREAKING NEWS 
BREAKING NEWS END