Il bilancio di circa 40 uccisi è provvisorio e impossibile da verificare in maniera indipendente. Gli attivisti riferiscono di una quarantina di corpi, non tutti identificati, recuperati sotto le macerie degli edifici colpiti da barili-bomba sganciati da elicotteri. Tra le vittime ci sarebbero quattro minorenni e sei donne.
Secondo gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, un'ong con sede a Londra, i raid sono stati due. Nel primo, avvenuto sul distretto di Tariq al-Bab, hanno perso la vita almeno 14 persone. Nel secondo attacco, che ha colpito l'area di Tadef, un sobborgo di Aleppo, sono morte 15 persone.
Attentato al ministro Intanto sempre stamattina il ministro siriano della Riconciliazione Nazionale, Ali Haidar, è sopravvissuto a un tentativo di omicidio. Lo ha riferito la tv di Stato di Damasco, precisando che l'episodio è avvenuto nella Siria centrale.
Secondo la tv libanese "al-Mayadeen", schierata con il regime siriano, l'attacco è avvenuto vicino alla città costiera di Tartous. L'auto sulla quale viaggiava il ministro è stata colpita da diversi colpi d'arma da fuoco, uno dei quali ha ucciso l'autista. Il figlio di Haidar era morto lo scorso anno nella provincia di Homs in circostanze analoghe.
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