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venerdì 24 gennaio 2014

Due morti a Roma. Stranieri e rom in case di lusso, italiani che muoiono di stenti.

Mentre Fassino e Marino alloggiano i Rom in case lussuose con i soldi dei contribuenti italiani, connazionali muoiono di fame in macchina e roulotte.
 
Due morti a Roma. Stranieri e rom in case di lusso, italiani che muoiono di stenti.

Più del 50% delle domande vengono presentate da immigrati scrive LatinaPress. Ventisette cognomi stranieri su ventisette, solo nella prima pagina (quasi tutti idonei). Ma scorrendo il malloppo delle 1.094 pagine che in ordine alfabetico formano le graduatorie per accedere alle case popolari del Comune, basta leggere i primi dieci fogli per avere l'impressione che, tra gli Abderrahman e gli Abebe, gli italiani siano dei «panda» in via di estinzione.

Le graduatorie pubblicate in questi giorni a Milano da Palazzo Marino si riferiscono al bando aperto fino a fine giugno a chi ha bisogno di appartamenti di edilizia residenziale. Chi entra nell'elenco non ha automaticamente la casa perché la lista d'attesa è lunga, ma tra i criteri per avanzare in classifica ci sono ovviamente reddito (basso) e numero di figli (alto).

A Torino consegnate in questi giorni le nuove case popolari, moderne e con parquet.

“Mentre i nostri concittadini sono in coda per pagare la mini-Imu e Tares”, gli zingari stanno lasciando il campo abusivo di Lungo Stura Lazio, per fare ingresso nelle case popolari che gli vengono assegnate dal Comune, scrive TorinoToday. La giunta guidata da Fassino continua ad usare due pesi e due misure e a farne le spese sono i Torinesi onesti che lavorano per poter pagare le tasse.

Tutto questo, quando a Roma e in altre parti d’Italia si muore di stenti, come nei paesi dell'Africa più affamata ssi legge su Affaritaliani. E' successo ieri, in due punti diversi della zona Est della Capitale, due uomini, presumibilmente senza fissa dimora, sono stati trovati senza vita.

Il primo, un sessantenne ancora non identificato, all'interno della roulotte in cui viveva. A chiamare la Polizia, è stato un operaio in zona Prenestino, dopo aver visto l'uomo steso nel letto.

Il secondo, un cinquantenne, anche lui ancora non identificato, è stato trovato morto nella sua auto, parcheggiata di fronte ad un supermercato in zona San Giovanni (via Alesia). Sul corpo di entrambi gli uomini non è stato ritrovato alcun segno di violenza.

A quando si apprende, i due uomini sarebbero deceduti per cause “naturali”. L'uomo ritrovato in zona Prenestina, era morto probabilmente da alcuni giorni ed era conosciuto dai residenti del quartiere e dai dipendenti del Mercatone Uno, centro commerciale nei pressi del quale è stato ritrovato morto. Alcuni residenti, che conoscevano l'uomo e lo aiutavano offrendogli cibo, non avendolo visto per alcuni giorni, preoccupati, hanno chiamato la Polizia. Entrambi i cadaveri sono stati messi a disposizione dell’A.G. competente per l'eventuale autopsia.

La situazione degli italiani si aggraverà nei prossimi giorni. Tornano attuabili le procedure di sfratto a Roma, e si aggrava la situazione degli inquilini degli ex enti previdenziali, in maniera particolare della Fondazione Enpaia. Un’autentica calamità sociale per numerose famiglie italiane, già colpite da gravi emergenze socio-economiche. A seguito della scadenza del blocco degli sfratti, a far data dal 15 gennaio si sono infatti susseguite decine di procedure di sfratto con richieste di allontanamento forzoso e dunque l’intervento della forza pubblica, anche in presenza di minori o anziani con disabilità gravi.

Lo Stato e soprattutto il popolo, non può rimanere impassibile di fronte agli attuali e vergognosi avvenimenti nel Paese, aiuti e case vengono date/regalate a stranieri e rom. Gli italiani tartassati, possono solo suicidarsi o morire di fame.

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