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sabato 27 aprile 2013

EQUITALIA: la macchina dello Stato "che uccide"

NON possiamo tacere!.
Quanti, tra noi, si sono salvati dall'arrivo di minacciose cartelle esattoriali? Conteggi misteriosi, more, soprattasse, balzelli e spese varie che vanno a gonfiare a dismisura piccole mancanze, conti in sospeso con la Pubblica Amministrazione tramutati per magia in cifre astronomiche da liquidare in tempi strettissimi e senza tenere minimamente conto delle reali possibilità economiche delle persone coinvolte, con un impatto sociale devastante. Senza contare le innumerevoli "cartelle pazze", frutto di sviste e/o errori delle macchine, che una volta notificate agli interessati diventano difficilissime da sanare (incubi), tanto da rendere necessaria l'attivazione della complessa macchina giudiziaria, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di tempo e di denaro. Non si può mantenere un rapporto con chi ha mostrato il volto più ottuso ed impersonale della macchina burocratica: come spiegare altrimenti la richiesta di somme esorbitanti a pensionati, disoccupati o semplici dipendenti, che già fanno fatica ad arrivare alla fine del mese? E' ora, che lo Stato prenda le distanze da Equitalia per le piccole mancanze di lavoratori, pensionati e persone dignitose che essendo disoccupati non riescono ad evadere i loro debiti; distanze, che già qualche Comune italiano, autonomamente ha adottato, facendo inviare, l'ordine di pagamento al cittadino insolvente direttamente dagli organi creditori, con i dovuti equi interessi, contrariamente agli interessi che impone Equitalia "di usura".

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