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lunedì 29 luglio 2013

Kyenge: “adesso ho paura per le mie figlie”

In un'intervista a Repubblica, Cécile Kyenge parla del clima di intolleranza sempre più esasperato che la circonda: "Non mi aspettavo attacchi così forti, ma non mi fermo. L'Italia ha tanta strada da fare, per troppo tempo si è sottovalutato l’aspetto culturale dell’immigrazione".

Ironica quando si tratta di rispondere agli ennesimi insulti e provocazioni di “matrice razzista.  Ma anche preoccupata per il clima di intolleranza che continua a montare intorno alla sua persona.

E’ questo lo stato d’animo di Cécile Kyenge, che in un’intervista a Repubblica afferma di sentirsi “stanca del ripetersi di insulti tanto pesanti”: “Mio marito è un po’ preoccupato per me, io però non perdo la serenità, anche se adesso sono in pensiero per la sicurezza delle mie figlie”.

La ex clandestina raccomandata da suo padre Capo Villagio e da un Vescovo, financo nel suo paese, che è riuscita a trafugarsi una delle solo 3 borse di studio poste a disposizione degli studenti di tutta la Rep. del Congo.. che in Italia con l'aiuto della Chiesa e degli italiani è riuscita a studiare e diventare "oculista".... Oggi la troviamo come ministro, che offende gli italiani in ogni suo intervento calpestando i loro diritti, a favore degli immigrati clandestini…….. ma non accetta le offese!, e adesso ancora, monta su il "caso clamoroso" dichiarando di aver paura per le sue figlie???.

Lo fa di proposito!, lei vuole e spera che gli italiani si comportino in questo modo, e li istiga.. più si comportano così, più avrà popolarità e godrà del vittimismo fomentato anche dalla compiacente sinistra che si nasconde dietro questi casi, per fare i propri interessi, con la disattenzione dei cittadini.

Ministra Kyenge, Giulia e Maisha non sono in pericolo!, noi italiani non osiamo vendette trasversali, le sue figlie sono al sicuro, con noi, così, come vorremo anche, che i "milioni" di figli degli italiani lo fossero.

Stia attenta piuttosto al suo popolo che fa ingresso in Italia e ai clandestini in senso lato, loro si ce l'anno nel sangue la violenza, quella vera!!.. quella che lei cara ministra non ha mai vissuto in prima persona poiché proveniente da una famiglia benestante, con suo padre funzionario statale e capo villaggio; io la conosco quella violenza...non Lei!!

Ci permettiamo di ricordarle ministra Kyenge, quello che sta facendo oggi potrebbe ritorcersi contro; come il caso di Don Renzo Beretta, parroco di Ponte Chiasso, sacerdote impegnato da anni nell'aiutare tossicodipendenti ed extracomunitari, sfamandoli, vestendoli e elargendo loro anche del danaro. E’ stato più volte accoltellato all'addome ed è morto all'ospedale di Como dopo mezz'ora dal ferimento mortale, operato nei suoi confronti da un extracomunitario che, non si accontentava più del denaro che il parroco gli dava, ne voleva di più, sempre di più, altri soldi.
 
 

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