Adesso
i clandestini hanno anche i numeri di telefono satellitari delle Capitanerie di
Porto. Così, quando arrivano nelle acque territoriali italiane sono loro stessi
a chiedere aiuto per essere soccorsi e trainati a terra.
La
Marina militare non ci sta: “Siamo stanchi di fare questo lavoro, non è
il nostro compito”. Perché, cosa accade? “Spesso e volentieri le Capitanerie, la Finanza, i Carabinieri o la
Polizia sono costretti a chiedere l’intervento della Marina perché la richiesta
di soccorso arriva dal mare aperto”. Ormai, i clandestini conoscono tutti i trucchetti per aggirare le nostre leggi.
Basti pensare che in otto anni di migrazioni, almeno 220mila - ma dovrebbero
essere molti di più - sono stati gli extracomunitari che hanno raggiunto le
coste italiane.
Oltre
ai numerosi appelli, troppo spesso inascoltati, lanciati al Governo dai
tantissimi cittadini (costretti ad accedere ai servizi sociali, asili
nido e case popolari dopo gli stranieri), ora anche le forze armate
chiedono interventi innovativi, chissà
cosa penserà la ministra Kyenge, la quale ritiene che bisogna abrogare il
reato di clandestinità.
“Il
nostro compito principale è quello di tutelare la salvaguardia degli equipaggi
dei mercantili italiani”, si lamenta il comandante della “Sirio”, una delle
navi che fanno parte della nostra flotta militare, Emanuele Di Franco. Solo la
missione secondaria è quella di “intervenire in caso di difficoltà delle
imbarcazioni”.
“”Sarebbe auspicabile che qualche comandante dicesse "Adesso
basta"
Ma quel comandante verrebbe condannato!!! e l'equipaggio a
seguire... per aver obbedito ad un ordine sbagliato... Un Comandante non
riuscirebbe a rappresentare il popolo italiano, è il POPOLO ITALIANO CHE DEVE
MUOVERSI "OGGI" PER FAR SI CHE QUELL'EVENTUALE GESTO DEL COMANDANTE
NON POSSA ESSERE CONDANNATO DOMANI!!............ I social network non possono e
non devono servire solo a giocare!!””Nelle ultime settimane, l’Italia è stata oggetto di una vera invasione migratoria. Migliaia i clandestini che, dopo essere soccorsi, vengono smistati dalle nostre autorità nei vari centri di accoglienza del Paese; strutture ormai al collasso e dalle pessime condizioni igienico sanitarie.
E,
quotidianamente, avanzano senza sosta decine di natanti verso il Canale di
Sicilia. Anche ieri, altre centinaia di nordafricani sono stati soccorsi dalle
motovedette della Capitaneria di porto.
Fonte: Ilgiornaleditalia
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