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giovedì 20 febbraio 2014

Luxuria a Sochi: "Essere gay è ok". Alla faccia di Putin.. Arrestata..!!

AGGIORNAMENTO: Vladimir Luxuria è di nuovo libera.
A comunicarlo è Ivan Scalfarotto, l'attivista italiano impegnato per i diritti LGBT, che ha pubblicato il seguente messaggio 'Ho parlato con Vladimir Luxuria. L'hanno rilasciata e sta bene, grazie al cielo." Ivan ha poi aggiunto "Grazie a @emmabonino e a @lapopistelli per essersi attivati immediatamente'.

Luxuria a Sochi: "Essere gay è ok".  Alla faccia di Putin.. Arrestata..!!

La mattina del 16.2., aveva annunciato, con un tweet, di essere sbarcata a Sochi, "con i colori dell'arcobaleno, alla faccia di Putin".

Ma in serata, Vladimir Luxuria, storica esponente del movimento omosessuale e transessuale italiano, è stata fermata e arrestata dalla polizia sulla base della nuova legge russa che punisce la cosiddetta "propaganda gay" e si trova ora in una cella di sicurezza.

A rendere noto il fermo dell'ex parlamentare del Prc, è stata Imma Battaglia, presidente onorario dell'associazione DìGayProject: «Vladimir era andata a Sochi per seguire i giochi e protestare contro la legge antigay di Putin. Aveva con sé una bandiera rainbow con scritto in russo 'Essere gay è Ok'».
Luxuria, spiega la Battaglia, «è stata bloccata immediatamente e portata in prigione - Ora si trova in una stanza sola con le luci al neon in faccia e la stanno interrogando…Mi ha chiesto aiuto».

«Mi hanno presa con la bandiera - ha detto Luxuria al telefono parlando con la Battaglia - e mi hanno portato via. Sono chiusa in una stanza parlano solo in russo e non capisco niente aiutami».

La stessa Battaglia ha anche allertato il ministro degli Esteri, Emma Bonino che ha interessato della vicenda il console italiano a Sochi (in un tweet, il ministro ha fatto sapere di aver attivato l'unità di crisi). «La Bonino mi ha detto che a Sochi abbiamo una unità di crisi - spiega la consigliere comunale - e che ora faranno il giro dei posti di polizia per capire dove è stata portata. Emma mi ha detto di stare tranquilli che la troveremo».

"Inviata" delle Iene. Vladimir Luxuria si trovava a Sochi per realizzare con Pio e Amedeo un servizio per il programma tv Le Iene dedicato alla problematica omosessuale in Russia ed al dibattito acceso durante le Olimpiadi contro le restrittive leggi di Putin. «Era a Sochi per noi da un paio di giorni - conferma all'ANSA Davide Parenti di Le Iene - e nel momento in cui è stata fermata si trovava da sola e non con i nostri Pio e Amedeo. Al momento - prosegue Parenti - ci risulta ancora in stato di fermo. Non è nell'albergo che le avevamo prenotato e speriamo in un rapido rilascio. Domani cercheremo meglio di capire come andare avanti. I due inviati si trovano invece in albergo senza nessun motivo di apprensione».

LE REAZIONI
«Luxuria si trova isolata e sottoposta a trattamento brutale - ha commentato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center - Chiediamo un intervento urgente e immediato del ministro Bonino, siamo pronti a ogni tipo di mobilitazione se non sarà rilasciata al più presto». L'ex parlamentare, spiega Marrazzo, rischia sino a 15 giorni di detenzione, oltre all'espulsione.

«Ho appena parlato con la Bonino. State tranquilli», ha twittato l'ex parlamentare Paola Concia, mentre il senatore Sergio Lo Giudice sollecita il ministro a intervenire contro «l'arroganza di Putin».
«Ribelle, libera, senza paura dei gendarmi della moralità di Stato. Grazie a Vladimir» il tweet di Nichi Vendola.

Alessandro Zan, parlamentare di Sel, annuncia di essere pronto a partire per la Russia: «Il gesto di denuncia di Vladimir del mancato rispetto dei diritti umani e civili è esemplare. Sarebbe importante in queste ore anche un messaggio del Presidente Napolitano. Se Luxuria non verrà rilasciata nelle prossime ore, sono pronto a partire per la Russia ed estendo l'invito ai parlamentari che vorranno aderire».

Mentre su Twitter il Gay Center ha fatto partire l'hashtag #luxurialibera, per domani alle 20, alcune associazioni gay, hanno convocato un sit-in di fronte all'ambasciata russa, in via Gaeta, «per esprimere solidarietà a Vladimir e a tutte le attiviste e attivisti e alla comunità lesbica, gay, bisessuale e trans russa che vedono tutti i giorni calpestati i loro diritti la loro dignità e messa continuamente in pericolo la propria sicurezza personale». (da: iltempo)


E’ subito intervenuta l’Unità di crisi della Farnesina che ha portato alla risoluzione del caso.
Insomma, 'tutto è bene quel che finisce bene' ,,,, ed ora non ci resta che aspettare Le Iene per vedere il servizio girato da Vladimir.

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