Il ministro degli Esteri Emma Bonino: dopo l’ennesimo schiaffeggio, ribadisce ancora una volta l’“inaccettabile e manifesta incapacità indiana di gestire la vicenda”. Questo il commento sulla decisione della Corte Suprema di Delhi di rinviare nuovamente l’udienza a lunedì 24 febbraio alle 14 (ore 9.30 in Italia), sul caso dei due fucilieri della Marina Militare italiana Massimiliano Latorre e Salvatore Girone; in attesa di una risposta scritta del governo, sull’applicabilità o meno a loro carico, della legge per la repressione della pirateria (Sua act).
Il re-rinvio della Corte ha destato la Farnesina, che ha richiamato a Roma per consultazioni urgenti, l’ambasciatore di New Delhi, Daniele Mancini.
La Bonino, insiste nel dire che “l’Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di ‘Stato sovrano’ in conformità con il diritto internazionale“, perché “l’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in patria dei due fucilieri”.
Nella Corte Suprema indiana, il procuratore generale G.E. Vahanvati, ha ribadito che il governo indiano sta riesaminando l’applicabilità del Sua Act affidando al ministero della Giustizia il compito di dare una opinione definitiva al riguardo. Anche perché, ha aggiunto, ci sono state forti proteste internazionali contro l’utilizzo della legge anti terrorismo.
L’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura, dal suo canto ha ribadito anche lui: “E’ troppo”, “E’ l’ennesimo rinvio, il ventiseiesimo, il sesto in Corte Suprema. Ora francamente è troppo”, è “un chiaro segno di difficoltà del governo indiano”, ha annunciato inoltre (come nello scorso rinvio) che invierà, “immediatamente un rapporto a Roma e il governo deciderà quali posizioni assumere. Ad un ulteriore rinvio noi opponiamo un ulteriore ultimatum. Sarà Roma che deciderà nelle prossime ore la linea da prendere”.
Interviene il ministro della Difesa, Mario Mauro, affermando che “La misura è colma e ancora più grande è lo sdegno che investe tutta la nazione e che non può non propagarsi all’intera comunità internazionale”. Su questo caso non c’è giustizia, ha aggiunto, e ancora: siamo di fronte ad un comportamento ambiguo ed inaffidabile delle autorità indiane.
Di fatto; l’India, ribadisce e persevera col rinvio. L’Italia, ribadisce e persevera a parlare di sdegno.
@robylfaco
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