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mercoledì 3 dicembre 2014

GRECIA, profughi siriani reclamano diritti case e dignità: "Qui non ci potete mantenere"



Gli irriconoscenti e sedicenti “profughi di guerra” siriani, si ribellano alla crisi greca all’urlo di “voi siete poveri, è un nostro diritto andare in uno Stato che ci possa mantenere”

GRECIA, profughi siriani reclamano diritti case e dignità: "Qui non ci potete mantenere"

Nessuna riconoscenza da quella che è soltanto una minima parte della marea di profughi siriani in fuga dalla guerra e che giunge nei paesi dell’Ue meridionale, come persone bastonate, che non hanno più nulla, come se per loro la cosa più importante fosse essersi salvati dalla peggiore realtà che può portare una guerra, la morte.

Mi chiedo se sono veramente tutti “profughi”, come dicono di essere, oppure se qualcuno tra loro fugge come vigliacco dal suo paese per non combattere. Se non addirittura, persone ricercate nei loro paesi per crimini commessi o evasi, per poi arrivare da clandestini arrogandosi anche il diritto di protestare per l’accoglienza che i paesi europei offrono loro e pretendendo che questi Paesi si adeguino alle loro culture religiose.

Tra i milioni di clandestini che a loro dire fuggono come disperati, senza tetto, affamati e definitisi profughi di guerra siriani, il 28 scorso, circa 200 di loro hanno fatto da portavoce protestando ad Atene, chiedendo di poter lasciare la Grecia per una Nazione dell’Ue in condizioni economiche migliori.

"La Grecia è colpita dalla crisi e non può sostenere il peso dell'ospitalità di profughi di guerra". Queste le dichiarazioni del rappresentante dei siriani, Nander Halbuni. Il portavoce Halbuni, nell’intervento, protesta e continua: "Rivendichiamo il diritto per noi e le nostre famiglie di andare in un altro Paese europeo che possa mantenerci dignitosamente".

GRECIA, profughi siriani reclamano diritti case e dignità: "Qui non ci potete mantenere"La protesta va avanti da circa 10 giorni, è iniziata il 19 novembre e a partire da lunedì 24 è messa in atto dai profughi siriani davanti alla sede del Parlamento greco ad Atene, una decina di loro ha anche iniziato lo sciopero della fame. l’ospitalità con vitto alloggio, vestiario e istruzione per i minori, non è più sufficiente, al governo greco chiedono le case, non hanno più voglia di vivere “accampati”, dicono. Vogliono una vita dignitosa loro, fa nulla se la popolazione greca è stata privata di ogni diritto e non ha neppure la possibilità dei previsti 3 pasti giornalieri, i “profughi” rivendicano i loro diritti oppure, chiedono di essere trasferiti in Paesi europei più ricchi. Mi chiedo se nel loro Paese stavano meno peggio.

La protesta pertanto, ha come oggetto le “scomode e indignitose condizioni di accoglienza” in Grecia e l’impossibilità di lasciare legalmente quel paese per un trasferimento in altri stati dell’Unione Europea. Quindi, protestano per gli effetti del Regolamento Dublino III, che inchioda i richiedenti asilo nel primo paese di ingresso dell’Unione Europea, soprattutto se quel Paese accogliente ha già provveduto alla dattiloscopia del sedicente straniero, oppure se la richiesta di protezione internazionale dello stesso, è stata respinta.

GRECIA, profughi siriani reclamano diritti case e dignità: "Qui non ci potete mantenere"La protesta dei siriani davanti al Parlamento di Atene è solo l’inizio amici lettori. Una lunga serie di proteste saranno portate avanti da quei popoli che stanno letteralmente invadendo i territori occidentali, con la compiacenza dei rispettivi governi. Purtroppo, spesso nel grande silenzio mediatico, succede anche in vari paesi italiani, soprattutto dopo il provvedimento emanato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano per accordi presi con l’Ue, che impone l’obbligatorietà degli organi di polizia ad assumere le impronte digitali da tutti i sedicenti clandestini che fanno ingresso (o vengono accompagnati) nel nostro Paese.

Più che “accordi”, è un gioco sporco e perverso, che porterà i paesi del sud Europa, ovvero i primi Paesi raggiungibili dai sedicenti “profughi” clandestini, al massacro, fomentando l’odio razziale e creando esclusivamente forza lavoro a favore dei Poteri politico-finanziari.


Roberto Turi - @robylfalco


http://nelnidodelfalco.altervista.org/

 

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